Rieccomi al lavoro

Amici di Carlottissima!

Eccomi qui, di nuovo operativa.
E come da 25 anni ormai, l’appuntamento al rientro dalle vacanze è qui, a Cologno Monzese, nella sede di Mediaset, la società per cui lavoro. Come dicevo, 25 e non sentirli: perché lavorare per la televisione mantiene giovani (dentro) e ci fa sentire sempre al “centro” della vita sociale.

In effetti, chi non indugia almeno un pochino davanti al magico elettrodomestico?
Oggi se ne sa moltissimo, ma non è sempre stato così.

Quando ho iniziato a lavorare qui eravamo in pochi e c’era un incredibile spirito di squadra: la televisione commerciale era quella che oggi definiremmo una “start-up”, tutto era da fare, l’entusiasmo alle stelle, l’energia da vendere.
Niente orari, né sabati e domeniche: qui si veniva tutti i giorni e ogni giorno era un nuovo giorno.

Camminando negli studi incontravo i volti noti della TV: come non ricordare Lorella Cuccarini e Marco Columbro , pionieri di “Buona Domenica”, in diretta dallo studio 11, che ogni domenica andavo a vedere?

E poi Gerri Scotti con il suo “Passaparola” (ma quanto erano belle le “letterine”?), Raimondo Vianello con il “Gioco dei 9”, Iva Zanicchi e “Ok il prezzo è giusto” (trasmissione che ero costretta dal mio capo a guardare ogni sera per motivi professionali), Gaspare e Zuzzurro, Federica PanicucciAmbra Angiolini, Patrizia Rossetti, i Ricchi e Poveri, Fiorello con “Lo spazzolino da denti”,

il bellissimo e indimenticabile “Stranamore” di Alberto Castagna col famoso furgoncino, e chi più ne ha, più ne metta.

Ero affascinata da quanto vivevo, e attratta dalla incredibile professionalità dei miei colleghi.

Ricordo che appena arrivata – era luglio – ogni pomeriggio andavo a vedere le prove del “TG delle vacanze” con gli irresistibili Trettrè e le bellissime Angela Melillo e Gabriella Labate, le ballerine della trasmissione.

Mi divertivo a guardare e cercavo di capirci un po’ di più, ma, timida come sempre, non osavo avvicinarmi.
Un giorno la stupenda Gabriella inaspettatamente si rivolse a me e mi chiese: “Come mi stanno i capelli?”.
Diventai un peperone, ma mi sentii parte del gruppo, finalmente!

Quanti ricordi… ma per oggi va bene così: sono pronta, ri-partiamo!

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