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Alla scoperta dei prodotti IGP: ecco il tour virtuale nelle terre dei Radicchi

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Quante ne sapete sui radicchi? Sul Radicchio Rosso di Treviso IGP? E sul Radicchio Variegato di Castelfranco IGP? E infine, non vi sfugge niente sul Radicchio di Chioggia IGP?

Si tratta di prodotti meravigliosi e unici al mondo ed ecco allora qualche informazione su come riconoscerli, apprezzarli e servirli sulla tavola delle Feste nell’ambito della Campagna Europea “L’Europa firma i prodotti dei suoi territori“.

Radicchio rosso di Treviso IGP

Il Radicchio Rosso di Treviso IGP arriva in autunno inoltrato e si presenta in due varietà: Tardiva e Precoce.

Quello rosso di Treviso IGP – Tardivo è riconoscibile per le foglie lunghe e affusolate di colore rosso vinoso intenso e si caratterizzano per una costa bianca centrale; ha un sapore gradevolmente amarognolo e croccante.

Il Radicchio rosso di Treviso IGP – Precoce è riconoscibile dal cespo voluminoso dal colore rosso intenso con la nervatura principale bianca e molto accentuata; il sapore è leggermente amarognolo e di consistenza mediamente croccante.

Storia del radicchio rosso, tra leggende e tradizioni

La specie Cichorium Intybus, cicoria selvatica, è presente fin dalla notte dei tempi, ma è il continuo miglioramento delle tecniche di produzione a farne il pregiato e famoso Radicchio Rosso di Treviso IGP.

La sua presenza in Veneto potrebbe essere già nel Cinquecento, ma pare che la tecnica dell’imbianchimento che trasforma la cicoria nel gustoso Radicchio, sia stata iniziata dal vivaista belga Francesco Van De Borre nel 1870 per realizzare un giardino all’inglese nella trevigiana Villa Palazzi.

Radicchio Rosso di Treviso IGP - Tardivo
Radicchio Rosso di Treviso IGP – Tardivo

Altri, invece, ritengono che la “forzatura” sia dovuta alla necessità di conservare in inverno la cicoria raccolta dai campi per salvarla dal gelo invernale: avendo a disposizione molta acqua sorgiva, sarebbe stata introdotta questa tecnica nel processo produttivo.
L’unica vera attestazione storica, tuttavia, è del 20 Dicembre 1900 quando a Treviso venne realizzata la prima Mostra del Radicchio.

Se quindi il Radicchio Rosso poteva essere coltivato come cicoria fin dal Rinascimento, è solo nella seconda metà dell’Ottocento che con l’ortaggio si afferma il suo particolarissimo processo produttivo, che ne determinerà il successo, tanto da consacrare i radicchi come ortaggio simbolo della terra trevigiana e veneta.

Zona di produzione dei radicchi

Il Radicchio Rosso è coltivato in oltre 40 comuni nelle province di Treviso, Padova e Venezia in terreni fertili e soprattutto ricchi di acqua: si tratta dall’area solcata dalla cosiddetta “linea delle risorgive” che divide l’alta dalla bassa pianura.

Radicchio Rosso di Treviso IGP - Precoce
Radicchio Rosso di Treviso IGP – Precoce

Qui le purissime acque di falda, che scendono a valle dalle Dolomiti, scorrono sotterranee e tendono spontaneamente a risalire in superficie dando origine a diversi corsi d’acqua tra cui il Sile, la cui zona umida è tutelata dal Parco Regionale.

Radicchi di Treviso: precoci o tardivi?

Il radicchio Precoce viene raccolto a partire da settembre, mentra il radicchio Tardivo viene invece raccolto a partire da novembre, dopo che la pianta ha subìto almeno due brinate che favoriscono la colorazione rossa.

Radicchio Rosso di Treviso IGP - Tardivo
Radicchio Rosso di Treviso IGP – Tardivo

Per la forzatura si utilizza acqua risorgiva a 11°C; si collocano i cespi verticalmente in ampie vasche immergendoli fino al giusto grado di maturazione.
Nella toelettatura, si liberano i cespi eliminando le foglie deteriorate, si taglia e si scorteccia il “fittone” e si lava il radicchio in recipienti con acqua corrente.

Aspetti nutrizionali del radicchio rosso di Treviso

Il radicchio rosso di Treviso è ricco di sali minerali. Contiene infatti soprattutto potassio, ma anche fosforo, magnesio, zinco, calcio, ferro, sodio, rame e manganese.
Inoltre, è ricco di vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, vitamina K.

Radicchio Variegato di Castelfranco
Radicchio Variegato di Castelfranco

I radicchi hanno proprietà depurative e, grazie all’elevato contenuto di acqua, la presenza di fibre e principi amari, aiuta la digestione e favoriscono il buon funzionamento dell’intestino.
Le sostanze amare stimolano la produzione di bile che favorisce la digestione dei grassi.

Radicchi variegati di Castelfranco IGP

La “rosa” che si mangia, come viene chiamato il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP, compare verso la fine dell’800 ed è ottenuta dall’incrocio tra il Radicchio Rosso di Treviso e l’indivia scarola.

La comparsa del primo Radicchio Variegato di Castelfranco, che prende il nome dalla città veneta, è strettamente legata alla cultura contadina del Veneto centrale e oggi è tra i prodotti più ricercati del settore ortofrutticolo grazie alla sua versatilità in cucina.

Carlotta con il Radicchio Rosso di Treviso IGP e il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP
Carlotta con il Radicchio Rosso di Treviso IGP e il Radicchio Variegato di Castelfranco IGP

Per la sua bellissima forma e grazie al gioco di colori viene impiegato sempre più dagli Chef per inventare ricette fantasiose e coreografiche.
La raccolta di questi radicchi inizia il primo di ottobre, seguono poi i processi per l’imbianchimento che consentono di ottenere il gusto, la croccantezza, i colori e la forma che rendono così speciale questa cicoria.

Aspetti nutrizionali del radicchio variegato

I Radicchi Variegati sono ricco di calcio, ferro, fosforo, magnesio e con un elevato contenuto di vitamine A, B2, C e PP.

Sono un alimento ideale anche nelle diete a basso contenuto calorico, per salvaguardare vitamine e sali minerali deve subire una cottura veloce, ma non per questo meno gustosa.

Il radicchio di Chioggia IGP

Il Radicchio di Chioggia IGP ha il cespo tondeggiante e compatto, con foglie di colore rosso più o meno intenso con nervature bianche. Il sapore è gradevolmente amarognolo e una consistenza croccante.

Radicchio di Chioggia IGP
Radicchio di Chioggia IGP

Il Radicchio di Chioggia può essere “precoce”, con raccolta dal 1° aprile al 15 luglio, e “tardivo”, con raccolta dal 1° settembre al 31 marzo.

I terreni dove si coltiva il radicchio di Chioggia sono sabbiosi e godono di un clima mite grazie all’influsso del mare, con brezze e venti dominanti, in particolare la bora.

Aspetti nutrizionali del radicchio di Chioggia IGP

Questi radicchi sono ricco di minerali, soprattutto potassio, ma anche fosforo, magnesio, zinco, calcio, ferro, sodio, rame e manganese. Inoltre, contiene, vitamine del gruppo B, vitamina A, vitamina C.

Inoltre, il Radicchio di Chioggia IGP ha molte proprietà benefiche per l’organismo. In particolare, dopo la cottura: studi scientifici infatti ne attestano l’elevato contenuto naturale di antiossidanti.

Perfetto se consumato crudo, il Radicchio di Chioggia IGP, grazie al suo caratteristico sapore gradevolmente amarognolo, si presta ottimamente alla preparazione di diverse prelibatezze. Per esempio, i tipici risotti veneti, le “lasagne pasticciate”, gli involtini con la pancetta e i contorni grigliati.

IG: carlottissima_t