Amici di Carlottissima!
Nabucco, terzo titolo in scena al 99° Opera Festival, torna nella spettacolare produzione cinematografica e risorgimentale di Arnaud Bernard, che colloca la vicenda negli anni in cui fu composta l’opera.
Sul podio areniano sale il Maestro Daniel Oren, direttore appassionato e beniamino del pubblico, e con Orchestra e Coro, debutta anche un cast di artisti eccezionali: protagonista il baritono Amartuvshin Enkhbat, con l’Abigaille di Maria José Siri, Rosalen, Simoncini, Di Sauro, Ceriani, Bosi, Zizzo Zizzo.
Assistere a Nabucco all’Arena di Verona è un’esperienza straordinaria e unica grazie agli eccezionali artisti impegnati in palcoscenico in uno degli allestimenti più apprezzati dalla critica ed applauditi dal pubblico areniano.
Arnaud Bernard ha infatti ricollocato la vicenda biblica negli anni in cui Giuseppe Verdi compose l’opera, in un’Italia ancora alla ricerca della propria indipendenza e identità nazionale e per la quale questo titolo è diventato immediatamente emblematico, con un successo ininterrotto fin dal 9 marzo 1842 ad oggi.
UNO SPETTACOLO STRAORDINARIO
Nabucco è uno spettacolo di ampio respiro storico e cinematografico. L’imponente scenografia di Alessandro Camera, fra barricate e saloni, ruota intorno ad un edificio che rievoca il Teatro alla Scala di Milano, città al centro dei moti risorgimentali del 1848.
La messa in scena traspone infatti la vicenda tra il 1848 e il 1860, periodo in cui l’Impero austriaco dominava il Regno Lombardo-Veneto. Questa regia legge nel contrasto insito nella vicenda narrata nell’opera, cioè il conflitto tra Babilonia e Gerusalemme, la storia d’Italia negli anni turbolenti del Risorgimento.
Ed è questa visione risorgimentale suggerita da musica e libretto, e propria dei rivoluzionari italiani negli anni in cui Verdi componeva, che ha permesso a Nabucco di diventare nell’immaginario collettivo il titolo patriottico per eccellenza, con il suo Va’, pensiero che si eleva ad inno del riscatto nazionale.
Bernard parte da questa interpretazione per rendere il dramma più storico, umano e verosimile. Per esempio, nel secondo atto Nabucco non viene colpito da un fulmine divino, ma diventa l’allegoria dell’uomo politico vittima di un attentato da parte di rivoluzionari armati di fucile; i diversi quadri dell’opera si svolgeranno dietro le barricate, fra i reduci di ritorno dalla battaglia, dentro e fuori un teatro che ricorda la Scala, presso un bastione diroccato, nella sala di un palazzo nobiliare.
UN CAST ECCEZIONALE PER “NABUCCO”
Nel ruolo del titolo il grande baritono Amartuvshin Enkhbat, acclamato in Arena fin dai suoi esordi, fa il suo atteso ritorno sull’immenso palcoscenico sotto le stelle immediatamente dopo il grande successo personale riscosso come nuovo Rigoletto al Teatro alla Scala.
Accanto a lui, il soprano uruguaiano Maria José Siri interpreta per la prima volta a Verona il difficilissimo ruolo di Abigaille, recentemente entrato nel suo repertorio.
L’Orchestra della Fondazione Arena di Verona e il Coro preparato da Ulisse Trabacchin sono diretti da Daniel Oren. Oren torna alla guida di questo allestimento in cui sono coinvolti centinaia di mimi, figuranti e tecnici, dopo averne diretto la prima assoluta nel 2017.
“Le scenografie da kolossal e i grandi cast tornano in Arena, riportando una ad una le opere più amate dal pubblico – afferma il Sindaco Federico Sboarina, Presidente di Fondazione Arena –. Dopo gli ultimi anni, rivedere il nostro anfiteatro al suo massimo splendore è un’emozione indescrivibile“.
Per Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona: “È un Nabucco spettacolare. Sa offrire una narrazione originale rispettando lo spirito dell’opera verdiana. Anche in questo caso, nei cast che si alternano per otte serate fino a settembre, abbiamo voluto portare in Arena i migliori baritoni di oggi ed altri splendidi interpreti, tra conferme e sorprese“.
“Questo Nabucco è diverso da qualunque altro. – conclude Stefano Trespidi, Vice Direttore Artistico – Infatti, con l’espediente del “teatro nel teatro” riesce a raccontare la vicenda dell’opera e anche la nostra storia. Un’Italia ancora da costruire che Verdi all’epoca sognava e che contribuì a formare grazie alla sue arte“.
Repliche: 1, 7, 10, 23, 29 luglio, 18 agosto, 3 settembre
Info e ticket per Nabucco: Arena.it
No Comments
Pingback:
1 Aprile 2024 at 10:52