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Se, come cantava Marilyn, i migliori amici delle donne sono i gioielli, niente di meglio che approfittare di queste festività per visitare un luogo unico e speciale: il Museo del Bijou di Casalmaggiore (Parma) dove, fino al 16 febbraio, c’è la mostra dedicata alla designer francese Lea Stein.
Il Museo del Bijou è un luogo unico in Italia: fondato nel 1986 a Casalmaggiore, storico e importante distretto di bigiotteria sorto nel XIX secolo, ospita oltre 20 mila pezzi di bigiotteria, dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio.
L’artista francese Lea Stein, considerata la designer più innovativa nel campo dei gioielli in materiale plastico, ha scelto proprio il Museo del Bijou per raccontare la sua vita e soprattutto il percorso creativo che l’ha resa una vera icona di stile, adorata da collezionisti di tutto il mondo.
Direttamente dall’archivio parigino di Lea Stein sono così pervenuti a Casalmaggiore centinaia di pezzi mai esposti prima: le spille più rare, fra cui le strabilianti serigrafate, gli oggetti di tabletterie (alcuni dei quali creati per la Maison Guerlain), bracciali, anelli, collane e bottoni… e fiumi di bottoni!
Proprio da un bottone parte l’avventura sentimentale, e poi anche professionale, di Lea e Fernand Steinberger: si incontrarono per caso, lui fece un complimento per un originale bottone di lei e… scattò la scintilla.
Nata nel 1936 a Parigi da famiglia ebrea di origine polacca e sfuggita agli orrori della guerra, Lea Stein ha iniziato la produzione delle sue spille negli anni ’60; famosissimi i suoi personaggi, la Ballerina, Carmen, la Tuffatrice, e gli animali, come il cane Ric, il gatto Gomina, la famosa Volpe.
Fra i numerosissimi appassionati di Lea Stein, vale la pena ricordare anche l’ex Segretario di Stato USA Madeleine Albright, che ha incluso nel suo libro “Read my pins” alcuni bijoux dell’artista francese al fianco della sua famosa collezione personale di magnifici gioielli.
La mostra resterà aperta fino al 16 febbraio 2020 nella Sala Zaffanella del museo.
Info: museodelbijou.it
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Letizia Frigerio
10 Gennaio 2020 at 12:24Grazie mille, Carlotta!!! Condivido subito sulla pagina Facebook del Museo del Bijou <3
Letizia
Pingback:
8 Marzo 2024 at 9:35